L’uomo, la bestia e la virtù è una commedia, o, come dice lo stesso autore, un apologo in tre atti, scritta nel 1919 da Luigi Pirandello. Alla prima rappresentazione, a Milano, l’opera non fu accolta bene dal pubblico, che forse non si aspettava i toni farseschi e scollacciati del testo. Successivamente rivalutata dalla critica e dal pubblico, la commedia ha avuto tanto successo in Italia e all’estero, da essere una delle più rappresentate della produzione teatrale pirandelliana. Il tema è ben rappresentato dal titolo: “l’uomo” è la prima maschera, quella del professor Paolino che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella, che indossa la maschera della “virtù”: quella cioè di una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, capitano di marina che appare agli occhi della gente con la maschera della “bestia”: convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui incontra la moglie rifiuta, con ogni pretesto, di avere rapporti con lei. Ma il caso interviene a far cadere le false apparenze. La signora Perella rimane infatti incinta ad opera del professor Paolino che, al di là di ogni morale, dovrà convincere tutti che la signora Perella è rimasta incinta in una delle rare occasioni dal marito. Dovrà, insomma, fare in modo che il recalcitrante capitano abbia almeno un rapporto sessuale con sua moglie nel corso dell’unica notte che l’uomo trascorrerà in casa prima di ripartire e assentarsi per altri due mesi. Per essere sicuro del risultato, il professore si farà preparare un afrodisiaco per stimolare i sensi del capitano e inciterà la vergognosa amante a mostrare le grazie che tiene virtuosamente nascoste.


con
Orazio Cerino
Melania Balsamo
Maurizio Picariello
Fabio Orefice
Emilio Polcaro
Luna Chiucis
Giovanni D’Amato
Nicolangela Leopardi

Autore
Luigi Pirandello

Regia di
Mirko Di Martino

aiuto regia
Melissa Di Genova

Durata: 80 min.