drammaturgia e regia di Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese
costumi Annalisa Ciaramella
scene Giorgia Lauro
ass.te alla regia Flavia Tartaglia
produzione Teatro dell’Osso | Teatro TRAM
Premio TRAGOS alla drammaturgia. Milano 2019
Marta e la sua bambina. Marta è su un letto d’ospedale a prendersi cura di sua figlia appena nata, ad allattarla, a coccolarla, sapendo che quella sarà l’ultima volta che potrà farlo. Marta non è una buona madre: per il Tribunale dei Minori, non è adatta a prendersi cura di sua figlia. La tossicodipendenza, i furti, la vita da sbandata, dimostrano che la piccola starà meglio senza di lei e sarà affidata a una casa di accoglienza in attesa che qualcuno decida del suo futuro. Ma per Marta, la bambina che tiene in braccio è sua, soltanto sua, e niente e nessuno potranno mai portargliela via. Marta fugge, si mette in macchina e scappa via con sua figlia. Abbandona la ricca provincia del Nord, dove ha vissuto da emarginata negli ultimi vent’anni, e viaggia verso il Sud, verso il paesino sperduto della sua infanzia, da dove era scappata tanti anni prima per inseguire i suoi sogni. Di quei sogni, oggi, non resta più nulla: solo una bambina senza un padre, una bambina che è così bella e così indifesa, così pura e così innocente. Marta la difenderà con tutte le sue forze, quella bambina. Ma la polizia è partita al suo inseguimento: non importa che la piccola sia sua figlio, si tratta comunque di rapimento. La strada per tornara a casa è lunga: centinaia di chilometri di asfalto separano Marta dalla sua meta. Non le importa di essere in fuga, non le importa di essere una criminale: Marta tornerà a casa. Marta e la sua bambina.